Miscela di lawsonia inermis con cassia obovata dal tono dorato ramato!


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Ulteriori informazioni


L'henné rosso nr. 1 di Phitofilos è una miscela di lawsonia inermis con cassia obovata, caratterizzata da un basso potere riflessante. Con l'utilizzo, assume toni dorato-ramati ed è ideale da usare su una base chiara (castana, bionda o per coprire capelli bianchi o colpi di sole e meches che hanno perso tono e lucentezza). Basta un brevissimo tempo di posa per donare un bellissimo effetto naturale e luminoso.

Le erbe Phitofilos sono riflessanti naturali per capelli a base di polveri d’erbe singole o miscelate naturali 100%. Colorano il capello, coprono quelli bianchi e donano luminosità senza l’intervento di principi ossidanti o di sintesi di varia natura in formula. Non contengono agenti chimici, picramato, metalli pesanti.

Ogni prodotto è la soluzione ideale per chi intende prendersi cura dei propri capelli, senza rovinarli. Tutti i prodotti Phitofilos sono 100% naturali e certificati, pertanto non contengono conservanti, picramati o altri additivi chimici. La riflessazione naturale è un vero e proprio trattamento di benessere della persona nel rispetto dell’ambiente. Le polveri d’erbe colorano senza stressare la capigliatura, illuminano e proteggono il capello in modo naturale.

Modo d'uso:

  • L’utilizzo della lawsonia inermis sul capello, e grossomodo di tutte le miscele di erbe riflessanti, presuppone delle regole standard da osservare per ottenere risultati ottimali.
  • Certo è che l’esperienza e la sensibilità sono l’unica vera guida al suo pieno utilizzo.
  • Ogni capello è un capello diverso (da questo punto di vista siamo come fiocchi di neve) e risponderà in piccola parte a modo suo al trattamento. L’utilizzo delle erbe diventa Arte d’Erbe grazie all’occhio e alla mano di chi ne fa uso.
  1. Creare la pastella con la polvere riflessante scelta e l’acqua molto calda (preferibile in una ciotola di coccio e utilizzando un cucchiaio di legno) mantenendola abbastanza compatta per poi allungarla con aceto o yogurt o limone o miele (a seconda del capello o della preferenza d’uso) fino a ottenere una consistenza cremosa e senza grumi, tale da non essere né troppo densa, né troppo liquida. L’acidificazione della pastella (nel caso di limone, aceto o yogurt) è un atto fondamentale nel rito preparazione/applicazione, perché permette una presa più duratura fra fibre e principi tintori.
    Nel caso dello yogurt è preferibile far digerire le polveri d’erbe e yogurt, miscelati assieme almeno per 6/8 ore, prima di applicare il tutto sui capelli; ciò li renderà sicuramente morbidi e garantirà la piena acidificazione e quindi maggior presa.
  2. Su capello deterso una sola volta ed umido, si inizia a stendere dalla nuca verso l’alto la crema ottenuta. Il capello deve essere pulito perché lo sporco ed il sebo creano una patina isolante ed impermeabile alla complessazione dei pigmenti tintori con la cheratina del capello. È un principio chimico/fisico: la cheratina del capello ha prevalentemente una carica elettrica di segno negativo (anionica) mentre lo sporco ed il pulviscolo circolante una carica positiva (cationica). La difformità di cariche stabilisce il legame fra i due, che solo il detergente utilizzato per la pulizia riesce ad emulsionare, proprio perché a base prevalentemente di tensioattivi anionici. Tenere sempre ben presente che una seconda passata di shampoo va ad agire su una cheratina già liberata dallo sporco/cationico, per cui le fibre del capello vanno a caricarsi di ulteriore anionicità e da qui il passo è breve perché si formi elettricità statica. Infatti solo in questo momento si nota la formazione di schiuma, dato che il detergente, terminata la sua azione primaria di pulizia, lega con l’ossigeno presente nell’aria, forma la bolla di sapone ed interviene in maniera drastica e deleteria sul mantello idro-lipidico. Si deve considerare che le creme o balsami utilizzati dopo lo shampoo sono cationici proprio per annullare l’elettricità formatasi sul capello e ricreare una situazione neutra.
  3. Dopo aver steso la pappetta di erbe uniformemente su tutta la capigliatura, avendo l’accortezza di coprire il tutto con un velo di plastica per alimenti o carta stagnola, lasciare in posa da un minimo di 30 minuti fino ad 1 ora; si può accelerare il processo di presa, utilizzando il casco a vapore.
  4. L’hennè (e tutte le polveri d’erbe), al contrario delle tinture chimiche, non penetra all’interno del capello, ma si deposita e lega sulle squame della sua cuticola; si ha così un effetto “sostantivante”, cioè il diametro del capello aumenta leggermente, e la capigliatura diventa più voluminosa e resistente agli agenti esterni. In tutti i casi, dopo l’applicazione delle erbe riflessanti è necessario un accurato risciacquo o uno shampoo molto delicato, per eliminare tutti i residui delle polveri. Inoltre si devono proteggere le mani con guanti di gomma, per evitare che anch’esse si colorino, poiché la pelle contiene cheratina, che è la stessa proteina che troviamo nella struttura del capello. La colorazione risulta più intensa allungando il tempo di contatto con le molecole coloranti contenute nella polvere, poiché una maggior quantità di esse riesce a penetrare ed a legarsi alla struttura proteica della cheratina. In alcuni casi l’aggiunta di una piccola quantità di polvere di tè nero alla miscela da applicare sui capelli, non modifica l’intensità del colore, ma ne rende il riflesso un po’ più brillante; tale effetto è dovuto alla presenza di tannini, che fungono da mordenti naturali.

Lo sapevi che...? Le polveri di hennè sono eco-friendly, perché oltre a non contenere nessuna sostanza nociva, aiutano le popolazioni che le coltivano. La Lawsonia inermis viene piantata nelle zone ai confini con i deserti per contrastarne l’avanzata e costituisce un’importante forma di reddito per le popolazioni disagiate!